Il mondo del teatro, dello spettacolo… è un mondo strano.
Fatto di tante solitudini, incomprensioni, dolori, timori.
Eppure quel mondo ci diverte, unisce, ci può rendere persone migliori, ci esalta e ci fa riflettere.
Dietro ad ogni artista non c’è soltanto il lavoro e l’impegno per una parte da portare in scena. C’è un mondo.
Una dimensione insondabile.
Per lavoro e per passione incontro, intervisto, stringo amicizie con attori, cantanti, artisti…
Da quelli che vivono la ribalta nazionale e internazionale a quelli che restano, per necessità o virtù, legati all’ambito locale.
Ci possono essere screzi, liti, insofferenze tra loro.
Eppure mi rendo conto che tutti sono legati da un filo d’oro: l’Arte. Un filo prezioso che può diventare catena.
E mi accorgo di questo nei momenti in cui qualcuno lascia questo transito terrestre.
Il dolore attraversa ognuno di loro. E ogni parola è distante anni luce dalla retorica. Perché ognuno di loro è realmente unito all’altro da quella catena d’oro. Sorelle e fratelli, sia essa della risata che di tanto e molto altro, hanno consacrato la loro vita all’arte.
Questa sofferenza non finirà mai su un palco alla ricerca di un applauso. Perché per ognuno di loro lo spettacolo deve andare avanti.
E in pochi potranno cogliere lo sguardo perso nel vuoto dietro le quinte prima di ogni spettacolo o esibizione. Perché il mondo del teatro, dello spettacolo… è un mondo strano.
Fatto di tante solitudini, incomprensioni, dolori, timori.
Eppure quel mondo diverte, unisce, ci può rendere persone migliori, ci esalta e ci fa riflettere.
Ieri questa catena ha perso un pezzo, Enzo Buffa. E il mio pensiero e abbraccio va ai suoi compagni: Giorgio e Giuseppe. Ma anche a tutti gli artisti che dovranno ricomporre una catena. Catena che non si spezza e che si rinnova. Sempre nell’aureo nome dell’Arte.