Ottant’anni fa, lo sbarco alleato in Sicilia, la famigerata Operation Husky che ha contribuito a liberare l’Italia dal nazifascismo.
Una pagina di storia importante e che nell’Isola si è sposata con una narrazione suggestiva e piena di “fascino” sul rapporto tra USA e mafia.
E proprio questa narrazione viene oggi demolita magistralmente da Salvatore Lupo, una delle menti più lucide e attente del nostro tempo. Voce da sempre critica (nell’accezione più bella e nobile del termine), Lupo prende a colpi di documenti, analisi delle fonti e ricostruzioni storiche quell’imponente “edificio” che, fino ai nostri giorni, è stato ammirato e studiato come riferimento. Leggendo “Il mito del grande complotto”, edito da Donzelli, ci si rende conto di essere rimasti per decenni intrappolati tra l’incudine della storia “comoda” e il martello di scarsi supporti documentali.
Quello di Salvatore Lupo è un libro che ritengo fondamentale nel tempo dell’approssimazione e dei luoghi comuni. Un salvagente che ci tiene a galla nel mare impetuoso del chiacchiericcio dove a naufragare di continuo è il buonsenso.
Grazie al professore Nino Blando per la segnalazione e il coinvolgimento giornalistico.