Oggi ho avuto una bella opportunità grazie ai Circoli culturali Giovanni Paolo II: moderare un incontro che ritengo sia stato completo sia nell’esplorazione che nell’argomentazione di un tema a me caro, l’Intelligenza artificiale. Un evento, al Real Albergo delle Povere di corso Calatafimi, a Palermo, che ha puntato su interrogativi cruciali che circondano l’AI e la sua influenza sulla nostra società e sulle nostre vite.
Che cos’è realmente l’intelligenza artificiale? Quali sono le sue origini? Come influenzerà il nostro futuro e quello della società? Affrontare questa tematica in un contesto di conoscenza e sensibilizzazione è quanto di più importante e utile possa esserci.
Il messaggio di Papa Francesco per la Giornata mondiale della pace e quello per la Giornata mondiale delle comunicazioni hanno posto l’attenzione sull’intelligenza artificiale e la sua relazione con la pace e la comunicazione umana, sottolineando l’urgenza di un approccio etico nell’utilizzo di questa tecnologia. La recente firma della Rome Call for AI Ethics da parte di diverse aziende e istituzioni, inclusi colossi tecnologici come Cisco System, Microsoft e IBM, testimonia l’importanza di adottare principi etici nell’implementazione dell’intelligenza artificiale, un impegno racchiuso nel concetto di “algoretica”.
Ho avuto la possibilità di ascoltare il professor Antonio Chella, esperto di Intelligenza Artificiale e Robotica presso l’Università di Palermo, che ha offerto preziose prospettive sulle nuove frontiere dell’AI e sui suoi possibili rischi. Così come la professoressa Francesca Rizzuto, con la sua esperienza nell’ambito della sociologia del giornalismo e della comunicazione pubblica, che ha contribuito a delineare le implicazioni sociali e culturali dell’intelligenza artificiale. Molto importante e interessante la relazione di padre Miguel Cavallé che ha portato e condiviso una prospettiva etica e umanistica, mettendo in luce le responsabilità morali legate all’uso dell’AI.
Siamo di certo alla vigilia di un cambiamento epocale: sentiremo più spesso parlare di jobless society e di reddito universale, di rivoluzione industriale e di calo del QI.
Spero che i contenuti di questo incontro vengano presto messi in rete per favorire ancora di più la loro diffusione.