P. D. Ouspensky

“Le scienze esoteriche costituiscono un unico sistema di studio psicologico delle relazioni umane rispetto al mondo noumenico (Dio, il mondo dello spirito) e al mondo fenomenico (il mondo visibile, fisico). La Qabbalah, l’Alchimia, l’Astrologia, la Magia sono sistemi simbolici paralleli di psicologia e di metafisica. Le lettere dell’alfabeto ebraico e le varie allegorie nella Qabbalah; i nomi dei metalli, degli acidi e dei sali in Alchimia; i nomi dei pianeti e delle costellazioni in Astrologia; i nomi degli spiriti benevoli e maligni nella Magia; tutto ciò non era altro che un linguaggio convenzionale e nascosto per esprimere idee psicologiche. Uno studio esplicito della psicologia, specialmente nel suo senso più vasto, era impossibile. Torture e roghi incombevano sui ricercatori.

La vera essenza delle scienze ermetiche era dunque nascosta sotto i simboli dell’Alchimia, dell’Astrologia e della Qabbalah. Tra queste, l’Alchimia assunse come scopo apparente la preparazione dell’oro, o la scoperta dell’elisir di lunga vita; l’Astrologia e la Qabbalah assunsero la divinazione; e la Magia l’assoggettamento degli spiriti. Ma quando il vero alchimista parlava della ricerca dell’oro, parlava dell’oro contenuto nell’anima dell’uomo. E quando parlava dell’elisir di lunga vita, stava parlando della vita eterna e delle strade per l’immortalità. In questi casi ciò che viene chiamato “oro” è ciò che nei Vangeli è detto “Regno dei Cieli”, nel Buddhismo il “Nirvana”.

E quando il vero astrologo parlava di costellazioni e pianeti, parlava in realtà delle costellazioni e dei pianeti dell’anima dell’uomo, ovvero le qualità dell’anima umana e delle sue relazioni con Dio e con il mondo. Allo stesso modo, quando il cabalista parlava del “Nome di Dio”, era in cerca del Nome nell’anima dell’uomo e nella Natura, non nelle lettere morte dei libri, né nei testi biblici, come facevano i cabalisti della Scolastica. Infine, quando il vero mago parlava dell’assoggettamento degli “spiriti” e degli elementali alla volontà dell’uomo, intendeva il dominio di un’unica volontà sui diversi “Io” dell’uomo, sui vari desideri e sulle varie tendenze”.

By Giovanni Villino

Giornalista professionista e siciliano creativo. Supervisore editoriale e vicecoordinatore di redazione di Tgs, Telegiornale di Sicilia. Appassionato di social media e sostenitore del citizen journalism.

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