Nulla di nuovo sotto il sole. Questa volta tocca a Musk che attacca i giudici italiani sul caso migranti. E come per incanto arriva l’eco dei politici nostrani: chi a favore e chi no. Il problema è ben più ampio e va al di là di questa ennesima manifestazione di interesse di uno straniero nei confronti delle politiche nostrane.

Negli ultimi anni, la politica italiana ha visto l’ingerenza di figure di rilevanza internazionale che, direttamente o indirettamente, hanno esercitato il proprio peso economico e mediatico su decisioni che sono state, sono e saranno strategiche per il paese.

Per fare un esempio: George Soros, noto filantropo e finanziere, attraverso le sue fondazioni e reti filantropiche, è spesso stato accusato di promuovere agende politiche in Europa e in Italia, specialmente riguardo alle politiche migratorie e ai diritti civili. La sua visione globalista e progressista ha trovato alleati tra le forze politiche di sinistra e tra alcuni movimenti liberali che vedono nelle sue idee una strada verso l’integrazione e la tutela dei diritti fondamentali. Tuttavia, la presenza di Soros è percepita dalle forze di destra come una minaccia all’autonomia decisionale del paese.

Oggi le posizioni con Musk si sono invertite. Cambiano i soggetti e le coalizioni ma le dinamiche restano identiche. Questo atteggiamento di accondiscendenza, quasi camaleontico, è un elemento che, purtroppo, è ormai caratteristico della politica italiana.

I nostri “leader” si mostrano spesso pronti ad allinearsi con personaggi di spicco internazionali. Non so quanto possano pensare di ottenere benefici a breve termine o guadagnare visibilità su temi d’interesse pubblico. So che questa tendenza alla endorsement nei confronti del “potente estero di turno” su fatti di politica interna è un riflesso di una classe politica italiana che da tempo ormai manca di una visione a lungo termine. L’accondiscendenza a seconda delle convenienze personali o partitiche ha ormai reso l’Italia vulnerabile.

E non è un problema di apertura a idee e risorse globali. La questione calda è che l’Italia vive di riflessi non pensando che nei momenti di buio ci si ritrova da soli.

By Giovanni Villino

Giornalista professionista e siciliano creativo. Supervisore editoriale e vicecoordinatore di redazione di Tgs, Telegiornale di Sicilia. Appassionato di social media e sostenitore del citizen journalism.