Adriana ChircoAdriana Chirco

Ho l’onore di conoscere Adriana Chirco. Il primo contatto è avvenuto attraverso le sue opere e, dopo anni, anche di presenza. Una frequentazione che definisco oggi, con sempre maggiore consapevolezza, un dono prezioso. Ho avuto l’opportunità di partecipare a diversi incontri e iniziative culturali. La sua attività di ricerca e divulgazione è notevole. Oggi ritengo sia una delle figure di spicco nel panorama culturale siciliano. Anche perché oltre all’attività di ricerca e di studio, c’è molto altro. Adriana Chirco è, infatti, una promotrice brillante della conoscenza e della valorizzazione del patrimonio storico della nostra contraddittoria Isola. Architetto e scrittrice, Chirco ha dedicato parte della sua carriera allo studio approfondito dell’architettura e dell’urbanistica di Palermo. Ha dato risalto ai temi del recupero del patrimonio artistico e culturale. Docente di Storia dell’Arte, oggi ricopre il ruolo di presidente di Italia Nostra Palermo, è vicepresidente regionale e anche componente del Comitato scientifico nazionale del Settore Educazione e Formazione di Italia Nostra.

Mercoledì 17 luglio 2024, a Villa Lauria, sede del Club Canottieri Roggero di Lauria, ho avuto il privilegio di presentare, insieme alla collega della Rai, Tiziana Martorana, l’ultimo suo lavoro. Un libro che ho definito fortemente profetico. Tuffandosi nel passato di una dinastia, è riuscita a creare la base per sviluppi straordinari. E penso al cinema, alla tv ai romanzi. Sì, perché il volume, edito da Kalós, esplora con attenzione, spirito critico e in modo documentato, le storie delle mogli, delle figlie, delle sorelle e di altre donne della famiglia Altavilla. Figure che sono spesso relegate a ruoli secondari, sia nei resoconti storici dell’epoca, sia nei miti che si sono tramandati sino ai giorni nostri. Vengono portate alla luce vicende, intrecci ed episodi documentati.

Noi ci stupiamo oggi delle spose bambine… In realtà queste ragazze venivano promesse a sette anni, andavano spose a 12 e a tredici anni si potevano ritrovare, come è avvenuto per una delle figlie di Ruggero, vedove e con un figlio. Situazioni davvero incredibili. (Adriana Chirco)

Con il libro “Le donne di Casa Altavilla” ci sono, così, pagine che vanno ad aggiungersi e integrare (o correggere?) quanto spesso la storiografia tradizionale non è stata – e non è – in grado di restituirci in modo pieno. C’è la complessità di un contesto culturale e sociale del tempo che la Chirco ci consegna a dispetto di quanto non portato avanti dal “mainstream storico nazionale“​. Lei ci offre un affascinante sguardo sulle vite delle donne, sulla loro diversità culturale e anche su quanto hanno portato nelle terre conquistate dai Normanni. Dal XII secolo, con l’arrivo di spose francesi e iberiche, il Sud Italia è diventato un crogiuolo di influenze culturali nel già vivace panorama medievale della regione. Questo libro va letto e, comunque, tenuto nella propria biblioteca. Un’opera imprescindibile per chiunque sia interessato alla storia medievale siciliana e al contributo che le donne in questo periodo, tumultuoso e affascinante, hanno dato. C’è ricerca storica, c’è narrazione. C’è Adriana Chirco.

By Giovanni Villino

Giornalista professionista e siciliano creativo. Supervisore editoriale e vicecoordinatore di redazione di Tgs, Telegiornale di Sicilia. Appassionato di social media e sostenitore del citizen journalism.

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