Oggi si è scritta una pagina importante di Storia: il conflitto che stava passando in secondo piano, surclassato da beghe politiche di casa nostra o fatti di costume, torna di nuovo drammaticamente in auge. E tutto questo avviene dopo il lancio di un missile – e non un missile qualsiasi – da parte della Russia. Sì, perché quello che ha scatenato quest’arma è ancor più forte del boato che è avvenuto dopo il suo impatto: a far tremare i polsi a mezzo mondo è il discorso del presidente russo Vladimir Putin che ha tenuto stasera, giovedì 21 novembre 2024. Un discorso televisivo non annunciato.
Che ha detto Putin?
I russi sono stati, intanto, informati dal loro presidente che è stata utilizzata una nuova tipologia di missile nella guerra contro l’Ucraina. E basta? Macché, il capo del Cremlino ha ammonito l’Occidente sulla possibilità che Mosca possa colpire le nazioni che aiutano Kiev a effettuare raid in Russia. In pratica Putin si arroga il diritto di colpire l’Occidente. O meglio quella parte che fornirà a Kiev armi a lungo raggio. Orecchie aperte: il conflitto, da regionale, ha acquisito elementi di carattere globale. Parola di Vladimir Putin. Che ha aggiunto: «In caso di escalation, la Russia risponderà in modo deciso e simmetrico. La Russia si riserva il diritto di usare le armi contro gli obiettivi dei Paesi che permettono l’uso delle loro armi contro gli obiettivi russi». Ed è chiaro il riferimento diretto in prima battuta a Usa e Gran Bretagna.
L’opuscolo che mette paura
Proprio in queste ore mi ritrovo a leggere un opuscolo di una trentina di pagine stampato in 5 milioni di copie e tradotto anche in altre lingue in formato digitale. E non mi sento di tenere nascosto il brivido che ha attraversato più volte la mia schiena durante le fasi di lettura. C’è una frase che mi ha colpito:
“Se la Svezia verrà attaccata non ci arrenderemo mai. Tutte le informazioni su una resa sono false”.
Avete ragione a chiedervi di cosa stia parlando? Purtroppo la foga della scrittura e il flusso di emozioni mi hanno fatto saltare qualche passaggio. Ma recupero subito: la Svezia ha distribuito nelle settimane scorse a tutte le famiglie una brochure informativa aggiornata con consigli e raccomandazioni per prepararsi in caso di uno stato di emergenza o di guerra. Intanto è bene dire che non si tratta di una novità. Parliamo di un Paese che in passato si era già più volte dotata di un opuscolo di questo tipo: era già accaduto durante la seconda Guerra mondiale, poi durante la guerra fredda, quindi nel 2018.
Prevedere l’imprevedibile
Viviamo in tempi incerti, in cui la minaccia di conflitti, disastri naturali e crisi globali sembra sempre più concreta e questo documento può essere una guida preziosa e sempre valida per affrontare situazioni di emergenza. Nell’opuscolo sono affrontati temi e argomenti importanti: la preparazione domestica, le misure di sicurezza durante attacchi aerei, la gestione delle emergenze climatiche e la protezione contro attacchi terroristici o cibernetici. L’aspetto più inquietante, tuttavia, è il richiamo alla possibilità di conflitti armati e l’importanza di mantenere la calma, la solidarietà e la preparazione collettiva.
Punti principali del documento
- Preparazione domestica: Essere autosufficienti per almeno una settimana è cruciale. La guida offre consigli pratici su cosa conservare in casa, come acqua potabile, cibo non deperibile, fonti di calore alternative e dispositivi di comunicazione.
- Sistemi di allarme: Imparare a riconoscere i segnali di emergenza (raid aereo, allarmi per attacchi chimici o nucleari) è essenziale per reagire prontamente.
- Difesa psicologica e sicurezza digitale: Con l’aumento della disinformazione, è importante condividere solo fonti affidabili e proteggere i propri dati online per contribuire alla resilienza collettiva.
- Gestione degli animali domestici e assistenza speciale: Anche i membri più vulnerabili della nostra comunità – inclusi animali, anziani e persone con disabilità – devono essere considerati nei piani d’emergenza.
- Come affrontare le emergenze: Dai consigli su come fermare un’emorragia a come gestire ansia e paura in tempi di crisi, il documento fornisce strumenti pratici per affrontare le sfide immediate.
Timori e tremori
Al termine della lettura la domanda che mi sono posto non è se accadrà o meno tutto quello che viene descritto, ma piuttosto se saremo pronti quando tutto questo potrebbe accadere. Il documento svedese, pur essendo pratico e rassicurante in termini di preparazione – almeno in quel paese organizzato e pronto -, porta tuttavia con sé un peso emotivo notevole: conflitti armati, catastrofi climatiche ed emergenze sanitarie non sono solo ipotesi remote o soggetti per opere cinematografiche o letterarie, ma possibilità concrete. Tutto questo spaventa. Essere preparati è un antidoto efficace all’ansia. Ma ricordo a me stesso che vivo in Italia. E temo. E tremo.