Tanto clamore per qualcosa di ovvio che, a quanto pare, ovvio non è. Viva l’Italia antifascista. Una frase vera, bella. Mi chiedo: chi può sostenere il contrario? L’Italia è antifascista perché l’Italia è democratica. L’Italia è antifascista perché non può esistere altrimenti.
Ma cosa è successo? Giovedì 7 dicembre, poco prima dell’inizio della Prima della Scala di Milano, un uomo ha gridato “viva l’Italia antifascista” dal loggione del teatro milanese. Ed è partito un applauso. L’uomo è stato identificato dalla Digos: si tratta del giornalista Marco Vizzardelli: “Ho provato a spiegargli che non ho fatto nulla di male e che siamo in un Paese democratico”, ha detto Vizzardelli.
Tutte le polemiche che ne sono scaturite possono essere derubricate, senza grandi giri di parole, a discorsi privi di consistenza. C’è una bella locuzione latina: flatus vocis. E tra i discorsi che lasciano il tempo che trovano, anche l’affermazione del vicepremier Salvini – “Se uno viene alla Scala ad urlare o agli ambrogino a fischiare ha un problema”.
Una cosa è certa: oggi il nostro Paese non può vivere senza l’antifascismo. È nel Dna della democrazia il rifiuto e il ripudio di ogni forma di dittatura e di violenza. È banale dirlo ma è necessario – sempre – ricordarlo. E bene ha fatto il collega Marco Vizzardelli.
Viva SEMPRE l’Italia antifascista!